Si può dire che questa sezione sia nata due volte.
La prima il 18 settembre ‘83 con una riunione nella sede di via Einaudi 24 a Mestre.
Ne parlò anche la stampa locale. Fu infatti da un ritaglio del «Gazzettino» che la Presidenza della
SIMP seppe di questo evento.
L’iniziativa fu di Salvatore Bruno che, pur risiedendo nella vicina Padova, fece un po’ da padrino a Francesco Tornei, Giorgio Mattei e Daniela Lagrasta che furono i fondatori della Sezione.
Scopo prioritario voleva essere un Gruppo Balint che però non riuscì a decollare.
Allora, nel 1984, si ripiegò su un programma di conferenze-dibattito presso la sala consiliare del Municipio di Mestre col patrocinio dell’Assessorato alla Sanità del Comune di Venezia.
Buono il risultato, visto che ogni volta i presenti era quasi quattrocento.
Cominciò Morellii su «interpretazione e terapia dell’ipertensione essenziale nella prospettiva psicosomatica» (18 ottobre), seguito da Jole Baldaro Verde, Presidente della Società Italiana Sessuologia Clinica, sui «disturbi della sessualità in medicina psicosomatica» (17 novembre).
La nascita ufficiale della sezione avvenne 1’11 gennaio 1985 quando fu firmato l’atto costitutivo e programmato un ciclo di conferenze «interne», cioè riservate ai soci, che si sono svolte tra il marzo ’85 e il maggio ’87: «Iter storico culturale e prospettive della medicina psicosomatica» (Mattei), «Le cefalee nella prospettiva psicosomatica» (Berton), «La sindrome premestruale» (Tornei), «Stress e reazione immunitaria» (Mattei), «La personalità del paziente psoriasico (Carraro), «Biofeedback, ipnosi e terapia sessuale dell’impotenza psicogena» (Murgolo).
Poi più niente, tanto che nel febbraio deI ’90 il socio Dario Costantini ha proposto alla Presidenza della SIMP di sdoppiare la Sezione, in quanto inattiva, lasciando a Mattei la sede di Mestre ed aprendone una a Venezia di cui si sarebbe occupato lo stesso Costantini.
La controproposta fu di non sdoppiare la sezione ma di raddoppiare i coordinatori.
Attualmente (1981) si è in attesa delle risoluzioni che l’assemblea voterà…
