Psicosomatica

La maggior parte di noi accetta tranquillamente gli esiti della ricerca scientifica sperimentale quando valgono per altre parti del corpo: ad esempio siamo del tutto a nostro agio con il fatto che il cuore non è la  sede delle emozioni, ma un organo muscolare che pompa sangue attraverso il sistema circolatorio. Eppure l’idea che la mente e la spiritualità umane si originino in un organo fisico, il cervello, per alcuni suona nuova e allarmante.
Costoro trovano difficile credere che il cervello sia un organo computazionale che elabora informazioni, la cui meravigliosa potenza non deriva dal suo mistero, bensì dalla sua complessità: dall’ enorme quantità, varietà e interazione delle sue cellule nervose.
Per i biologi che studiano il cervello, quando si applicano metodi sperimentali al comportamento umano, la mente non perde nulla della sua bellezza o del suo potere.
Analogamente, i biologi non temono che la mente possa essere resa insignificante da un’analisi riduzionista che delinea le parti componenti e le attività del cervello.
Al contrario, la maggioranza degli scienziati è convinta che l’analisi biologica possa accrescere il nostro rispetto per la potenza e la complessità della mente

[E.R.Kandel “Alla ricerca della memoria”].