L’Approccio EMDR integrato in Psicologia:
Chiara…..Scoppiare di Salute.

 

Autori:

Elisa Faretta

Direttore del Centro Studi e di Ricerca PIIEC (Psicoterapia Integrata Immaginativa ad Espressione Corporea), Consultant, Facilitator EMDR Europa e componente dei direttivi EMDR e SIMP. Supervisore PIIEC. Studia e promuove l’integrazione di
varie approcci e tecniche terapeutiche in ambito clinico. È autrice del libro “Trauma e malattia. L’EMDR in psiconcologia”, ed. Mimesis, 2014.

La malattia oncologica è uno tra gli eventi traumatici che possono colpire la persona nella sua identità. L’impatto emotivo sperimentato al momento della diagnosi di tumore è destabilizzante, contraddistinto da un forte senso d’impotenza, paura e angoscia, disperazione, frustrazione, rabbia e confusione.
A questi stati si possono associare condizioni psicopatologiche quali, disturbi d’ansia, disturbi dell’adattamento, disturbo post traumatico da stress. Se è vero che la malattia fisica può generare un’importante sofferenza psicologica, altrettanto vero è che la mente umana può influenzare i processi fisiologici andando ad intervenire sui circuiti che regolano le risposte endocrine allo stress.
In questo intervento si illustrerà il lavoro terapeutico e il percorso realizzato con una paziente, Chiara, di 25 anni, affetta da Linfoma di Hodgkin, anche avvalendosi di brevi video allo scopo di mostrare alcuni dei momenti più significativi della terapia ed in relazione al lavoro svolto sulle fasi della malattia. Attraverso la presentazione del lavoro svolto con Chiara verrà specificato come, in questo caso, l’utilizzo di un intervento secondo l’approccio EMDR integrato nel modello PIIEC, possa consentire buoni risultati. Tale intervento globale è centrato sulla persona e richiede un corretto rilevamento di tutti i fattori che causano stress, nonché degli eventi traumatici attuali e legati alle varie fasi della malattia, come ad esempio diagnosi, chemioterapia, radio,
interventi chirurgici, recidive, controlli.
Si evidenzierà come, prima dell’intervento di rielaborazione sugli eventi critici, sia importante un lavoro di rafforzamento dei fattori di sicurezza e protezione per promuovere lo sviluppo di capacità di coping e il rafforzamento delle risorse personali, utili a far fronte agli eventi critici.
Un’altra fase importante sarà dedicata alla rielaborazione, secondo il modello EMDR, dei momenti traumatici legati alle fasi della malattia ed anche a quelli collegati alla storia personale (come lutti, separazioni, altre malattie, abusi ecc) e, infine, la gestione delle preoccupazioni e paure rispetto al presente e legate al futuro.
Come si legge nel recente lavoro di revisione della letteratura di Shapiro (2001, 2014) e dagli studi sulle ACEs di Felitti et al. (2012), una mole ormai considerevole di ricerche scientifiche mostra come le esperienze di vita avverse possano contribuire allo sviluppo e al mantenimento di patologie relative tanto alla sfera psicologica, quanto a quella biomedica.
Molti dei sintomi da stress post-traumatico possono essere letti come il fallimento degli sforzi cognitivi messi in atto dal soggetto per affrontare l’evento traumatico. Alla base della sofferenza vi sarebbe un difetto nell’elaborazione di cognizioni riguardanti la memoria traumatica.
L’intento di rompere i circuiti che alimentano le risposte emotive patologiche e i relativi cicli di mantenimento di alti livelli di sofferenza e di stress fisico e psicologico, trova nel paradigma AIP (EMDR) un inquadramento teorico esaustivo e clinicamente fertile.