Il 30 Ottobre 1991 GIORNATA SULLA “PSICOBIOLOGIA DEL DOLORE” organizzata da Castrogiovanni e Maremmani.

23 novembre 1991 nell’Auditorium del Teatro dei Varii, Colle Val d’Elsa, Siena – SEMINARIO DI STUDIO, “PSICOSOMATICA DEL MALATO CRONICO” organizzato in collaborazione col Dipartimento di Salute Mentale dell’USL 19 e della Cattedra di Psichiatria dell’Università di Siena, con la partecipazione di Nardini, Martellucci, Maremmani, Betti, Suman, Pedani, Barni e Rosselli.
Il 29 febbraio – 1 marzo 1992 a Firenze, INCONTRO DI PSICOSOMATICA con conferenza di Michel Sapir a cui segue il SEMINARIO DI “RELAXATION” condottO da Sapir e Cohen.

Nel 1992-1993 l’attività della Sezione Toscana è stata assorbita nella quasi totalità dalla preparazione del 14° Congresso Nazionale della SIMP organizzato a Firenze dal 12-15 Maggio 1993.
La manifestazione scientifica annuale è stata comunque organizzata il 21 febbraio 1993 con un SEMINARIO tenuto da Luigi Scoppola sul tema “Il Colloquio Clinico in Psicosomatica”, svoltosi a Careggi p/o la Clinica Psichiatrica, in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Firenze.
Dal 12-15 Maggio 1993 si svolge a Firenze il 14° CONGRESSO NAZIONALE DELLA SIMP, p/o il Palazzo degli Affari: “La Medicina Psicosomatica Oggi: dall’Epistemologia alla Clinica”, con la Presidenza di Panconesi e Pazzagli e la Segreteria Scientifica di Rosselli.
Il congresso, di ampio respiro nei contenuti e nei relatori, ha visto la partecipazione di 850 iscritti, un numero record insuperato a tutt’oggi riguardo ai Congressi nazionali.
Sono stati trattati i più vari argomenti della medicina psicosomatica: i modelli epistemologici e la storia della medicina psicosomatica, la comunicazione e il linguaggio, i vari contesti della medicina psicosomatica e le sue espressioni cliniche, ed inoltre le dipendenze, la psiconcologia, il dolore, la psicogeriatria, la psicosomatica e gli stati di coscienza, la terapia e la riabilitazione, la formazione, il presente e il futuro della psicosomatica.
E’ stato un congresso a carattere internazionale in cui, oltre ai principali esponenti della psicosomatica italiana, si sono espressi alcune personalità straniere di grande prestigio, ad es. Sifneos, il padre dell’alexitimia; Kleinmann sull’antropologia e la narrativa della malattia; Gillieron per la psicoterapia; Luban Plozza sul malato psicosomatico e la sua cura; Sapir nel simposio dedicato a Balint; Pasini sulla sessuologia.
Di tale Congresso sono stati pubblicati gli Atti: “La Medicina Psicosomatica Oggi: dall’Epistemologia alla Clinica”, in 2 volumi, a cura di Panconesi, Pazzagli, Rosselli, di complessive 1525 pagine, edito da Fisioray, Firenze, nel maggio 1995.

Il 9 aprile 1994 SEMINARIO con conferenza di Sergio Moravia nell’Aula di Clinica Medica dell’Università di Firenze, Ospedale di Careggi, Firenze, su “Genesi Storico-Teorica della Psicosomatica”.
Nella stessa data si è svolta l’Assemblea dei Soci Toscani con rinnovo delle cariche. Viene eletto nuovo Coordinatore Antonio Suman, psichiatra, presidente dell’Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psicoanalitica, consulente psicosomatologo della Clinica Dermatologica dell’Università di Firenze. Sostituisce Massimo Rosselli che fin dalla fondazione nel 1980 aveva guidato la Sezione.
Il nuovo Comitato Direttivo è formato da Allamani, Basile Fasolo, Benvenuti, Martellucci, Nitti, Panconesi, Simoncini Figini.

Il 1° aprile 1995 p/o la Sala Convegni della Cassa di Risparmio di Firenze SIMPOSIO SU “METODOLOGIA DIAGNOSTICHE IN PSICOSOMATICA” con relazioni di Aguglia, Pini, Castrogiovanni, Scoppola, Allamani, Lampronti, Sirigatti, Cossidente, Cabras.
Il simposio si è concluso con una TAVOLA ROTONDA presideduta da Panconesi su “Far Diagnosi in Psicosomatica” con Ballerini, Rigatelli, Corradi e Suman.
Il simposio ha affrontato impostazioni epistemologiche diverse: sul piano clinico, psicoanalitico, fenomenologico, psicodiagnostico, o più strettamente medico.

L’11 Maggio 1996, in collaborazione con l’Istituto di Formazione Psicosomatica, presso il Lyceum di Via degli Alfani, Firenze, è stata organizzata una “GIORNATA CON RUTH CRAMER” con relazioni di: Marasco, Dei, Rosselli, Mantoni.
Il 1° giugno 1996, nella Sala Convegni della Cassa di Risparmio di Firenze, CONVEGNO ANNUALE DELLA SEZIONE sul tema: “Percorsi Storici e Prospettive Cliniche in Psicosomatica”. Moderatori: Pazzagli e Panconesi; relatori: Moravia, Greco, Carratelli, Russova, Cabras; con TAVOLA ROTONDA SU “EVOLUZIONE DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI BIOLOGICI E PSICOLOGICI” con Sarti, Caruso, Maffei, Rosselli, Lampronti, Verri.
In occasione di tale convegno, si è svolta un’Assemblea della Sezione per rinnovare alcune figure del Comitato Coordinamento. Sono risultati eletti: Martellucci, vice-coordinatore; Sarti, segretario-tesoriere; Russova, membro. Si erano dimessi Basile Fasolo e Nitti.

Nel 1997 viene eletto il nuovo “Comitato di Coordinamento”, confermato Suman – coordinatore; Martellucci e Allamani – vice-coordinatori.
Dal 1-4 Maggio 1997 la Sezione Toscana partecipa con vari soci al 16° CONGRESSO NAZIONALE DELLA SIMP organizzato a Parma. I soci Suman, Cossidente, Panconesi, Sarti e Simoncini Figini partecipano alla “Consensus Conference” della SIMP in cui viene discussa la versione definitiva del Consensus Statement su Medicina Psicosomatica e Formazione Psicologica del Medico.
28 Maggio 1997 CONVEGNO ANNUALE DELLA SEZIONE TOSCANA: “La dimensione psicosomatica in ospedale generale”  p/o Ala Magna, Villa Pepi, Careggi, Firenze, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Careggi, Firenze.

Nel 1998 il Comitato di Coordinamento delibera che al posto del convegno annuale si svolgano Incontri a contenuto scientifico con una periodicità di circa 45 giorni p/o l’Istituto Athena, Via Cavour, Firenze, aperto ai soci SIMP e a colleghi esterni.

Nel 1998 la SIMP concede il suo patrocinio a varie  manifestazioni scientifiche che si svolgono a Firenze con la partecipazione di soci SIMP toscani:  “Il bere il corpo e la vergogna” A.Allamani 14 Luglio 1998 – Novità in Psiconeuroimmunologia T. Lotti 12 Ottobre 1998 –  Il controverso approccio al malato psicosomatico: tecniche ed opinioni a confronto A. Cossidente, R. De Bernart – F. Galassi 23 Novembre 1998
il 3 ottobre nel Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio, Firenze: CONVEGNO NAZIONALE su “Disturbi del Comportamento Alimentare: dagli stili di vita alla patologia”, promosso dall’Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psicoanalitica, presieduta da D’Agostino. Il convegno è stato seguito da oltre 400 partecipanti, mettendo a confronto coordinate diagnostiche, componenti psicologiche e trattamenti terapeutici con la diretta partecipazione del coordinatore Suman, con  l’introduzione, e la relazione del segretario della Sezione Toscana Sarti.

Il 6-8 novembre, a Fiesole, Firenze,”12 CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PSICOSINTESI TERAPEUTICA (SIPT) sul tema “Medicina Psicosomatica e Biopsicosintesi: tra Unità e Molteplicità”, organizzato e presieduto da Massimo Rosselli. Sono intervenuti alcuni membri del Comitato di Coordinamento della Sezione Toscana SIMP: Lampronti, Allamani, Martellucci, Panconesi, Suman e altri numerosi soci SIMP quali Reda, Rigatelli, Minervino, Parietti, Marasco, Loverso, oltre a Bruno Callieri e Boris Luban Plozza.
Nel 1999 si sono continuati a svolgere gli “Incontri scientifici” iniziati nell’anno precedente:18 Gennaio 1999: “PROPOSTE PER UNA EPISTEMOLOGIA DELLA PSICOSOMATICA AD USO CLINICO”: relazione di Panconesi.  Interventi preordinati: Cabras e  Rosselli
22 Marzo 1999: “Le difficoltà del rapporto terapeutico con il paziente psicosomatico: discussione di casi clinici”con  relazioni di D’Agostino , Loverso, Suman
17 Maggio 1999: “Il corpo del paziente, il paziente e il suo corpo, il corpo e la sua storia” Marasco
5 Luglio 1999: “Il disturbo psicosomatico nella visione relazionale. C. Bogliolo.
Nel 1999 la Sezione Toscana collabora con la Cattedra di Psicologia Clinica dell’Università di Siena e con Mario Reda, Direttore della stessa, all’organizzazione del 17°CONGRESSO NAZIONALE DELLA SIMP che si svolge a Siena 3-6 novembre 1999 sul tema “Significato e Senso della Malattia”. Di questo congresso verrà pubblicato il volume degli Atti a cura di M.Reda e D.Benevento.
15 Marzo 2000: “Si alla vita”.  T. Grossman,  Psicologa e psicoterapeuta nordamericana, che tiene anche corsi in Italia che integrano il lavoro sul corpo di orientamento bioenergetico con meditazione, visualizzazioni, e canti, in una prospettiva transpersonale. La sua esposizione ha toccato vari punti di forte interesse sociale ed ecologico, tra cui l’importanza della trasparenza del terapeuta verso i bisogni dell’altro nella relazione di cura, e il rapporto che ciascuno ha di noi col mondo nella complessità della vita oggi.
15    rzo 2000: “Autodistensione guidata”. Martellucci,  L’Autodistensione guidata è presentata come un processo esperienziale di conoscenza e di cambiamento, nel quale riconoscere: a) il valore diagnostico dell’esperienza; b) la comprensione fenomenologica dei vissuti e delle immagini associate sulle quali impostare il processo terapeutico; c) un approccio maieutico rispetto ai contenuti.
27 Maggio 2000: “Nuovi orientamenti in Medicina Psicosomatica.                                         G.A. Fava,  Cattedra di Psicologia Clinica, Università di Bologna  La relazione è stata seguita dall’Assemblea Soci della Sezione Toscana della SIMP per l’elezione del nuovo Comitato di Coordinamento. Sono risultati eletti: lo psichiatra Mario G. Sarti: coordinatore; Allaman Allamani, vice-coordinatore; Gregorio Loverso, segretario, Antonio Suman, Pietro Martellucci, Pier Nicola Marasco, Vittorio Lampronti, Leonardo Fei, Emiliano Panconesi: membri
6 Giugno 2000 “Approcci psicologici in medicina interna Vittorio Lampronti, Primario Medico, Azienda Ospedaliera Careggi – Firenze. Medico-Psichiatra,una delle figure di maggiore rilievo per l’umanizzazione della cura in ospedale e per il movimento psicosomatico in Toscana.
La relazione verte sull’evoluzione dei modello medico occidentale che riconosce varie fasi nel corso dell’ultimo secolo:
1) L’evoluzione degli ospedali: da (a) luogo di accoglienza e di (b) isolamento di malattie pericolose (pestilenze, malattie mentali) a (c) luogo di cura tecnica per le malattie.
2) Il cambiamento del rapporto medico-paziente:
a) da parte del paziente: consapevolezza dei diritti per quanto filtrata attraverso i mass-media che esaltano da una parte le conquiste della medicina mettendone i secondo piano i limiti e dall’altra, la cosiddetta malasanità, che comporta non di rado un atteggiamento di diffidenza pregiudiziale diffusa nel pubblico
b) da parte del medico: passaggio dall’etica medica tradizionale fondata sul beneficio del paziente (paternalismo benevolo) a un’etica rispettosa dell’autonomia delle sue scelte (consenso informato) e dell’ottimizzazione delle risorse.
3) Cambiamento della patologia prevalente: da infettiva a degenerativa e contemporaneo mutamento dei modelli di interpretazione patologica.
4)Per quanto riguarda il modello organizzativo siamo passati così dal modello classico della psichiatria di Liaison alla consulenza psicosomatica fondata sulla compresenza medico-psicologo nella operazione diagnostica e all’inserimento organico dello psicologo nell’équipe medico-infermieristica.
27 Ottobre 2000: TAVOLA ROTONDA: “La promozione della cultura psicosomatica nella pratica clinica”
16 Gennaio 2001:” Il paziente difficile: problemi psicosomatici in medicina generale. Dialogo su casi clinici” Sala Ordine dei Medici, Via G.C.Vanini,15 – Firenze,  con Massimo Rosselli Psichiatra, psicoterapeuta – Lucia Caldini Medico di medicina generale Coordina:  Gian Franco Placidi – Direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università di Firenze
Non è un mistero per nessuno che alcuni pazienti siano “difficili”. Tra questi rientra spesso il paziente con disturbi psicosomatici che può risultare “difficile” sia per il medico di famiglia che per lo specialista a cui viene richiesta una consulenza. In questo incontro si confrontano due esperti che rappresentano i versanti della questione psiche-soma: quello del medico “somatista” e quello dello specialista della psiche( ma sarà questa una definizione corretta?). L’incontro ha anche lo scopo di aprire un dialogo fra la Sezione Toscana della SIMP e i medici di medicina generale, orientato alla ricerca di vie comuni di operatività. In questo senso si potrebbero avviare forme di collaborazione che vadano oltre il semplice momento informativo e portino a costruire insieme concrete metodologie formative. Un esempio potrebbe essere quello dei Gruppi di discussione secondo la tecnica di Balint, che sono da molti anni un modello di riferimento per il lavoro di confronto sul caso clinico fra medici di base e specialisti con formazione psicoterapeutica. Tali gruppi si propongono di arricchire la formazione psicologica dei medici attraverso la comprensione delle dinamiche relazionali che emergono dai rapporti con i loro pazienti. Forniscono degli strumenti che permettono un approccio orientato ad una più ampia decodifica dei bisogni psicologici del paziente che possono spesso rimanere in secondo piano rispetto alle richieste manifestate attraverso i sintomi somatici.
20 Febbraio 2001: “I Gruppi Balint: un approfondimento della relazione medico-paziente”. Sala dell’ Ordine dei Medici Via G.C. Vanini,15 Firenze.
Introduzione: Mario G. Sarti Coordinatore Sez. Toscana S.I.M.P. Antonio Suman Psichiatra, Presidente Sez. Italiana European Federation of Psychoanalytic Psychotherapy (E.F.P.P.) – Allaman Allamani Psichiatra, responsabile Centro Alcologico Integrato A.S.F. – Alessandro Bussotti Medico di Medicina Generale

Nell’Incontro viene illustrata una delle tecniche più collaudate e note per la formazione psicologica del medico è quella dei Gruppi Balint, che prendono nome dal fondatore, psicoanalista di origine ungherese. Michael Balint ha lavorato a lungo a Londra con i medici di famiglia ed ha pubblicato negli anni sessanta un libro divenuto molto noto: “Medico, paziente e malattia”.
La tecnica consiste nella costituzione di un gruppo composto da medici di medicina generale che si riunisce con frequenza quindicinale per due ore, condotto da uno psichiatra con formazione psicoanalitica. Ogni partecipante, a turno, presenta un caso clinico incontrato nella propria pratica professionale. Il lavoro è centrato particolarmente sulla relazione medico-paziente, sulla sua evoluzione e si avvale del contributo di tutti i presenti che possono esprimere opinioni, avanzare suggerimenti, formulare ipotesi. La partecipazione al Gruppo Balint, secondo le stesse parole del fondatore, “produce una modificazione limitata, ma importante nella personalità del medico”. Va sottolineato che un tale approccio non vuole sostituirsi alle terapie biologiche né trasformare il medico in uno psicoterapeuta, ma considera la dimensione psicologica come una risorsa importante nella gestione dei pazienti in generale e, particolarmente, in quelli che presentano difficoltà diagnostiche e terapeutiche perché coinvolti in complessi conflitti emozionali.
15 maggio 2001: “Il rompicapo diagnostico del paziente funzionale”     Introduzione: Mario G. Sarti Coordinatore sezione Toscana SIMP Antonio Panti Presidente Ordine dei Medici di Firenze
Antonio Morettini Prof. a contratto Scuola Spec. Gastroenterologia Università di Firenze
Adolfo Pazzagli Ordinario di Psicologia Clinica Università di Firenze
Sala Ordine dei Medici Via G.C. Vanini, 15 Firenze
9    Ottobre 2001: “Eutonia, l’equilibrio delle tensioni” Istituto ATHENA, via Cavour 21, Firenze.
Laura Filastò psicoterapeuta di formazione junghiana e terapeuta familiare. Ha operato per molti anni nel servizio sanitario nazionale ed ora svolge attività in ambito libero-professionale. Ha avuto un training teatrale con Grotowsky e ha realizzato esperienze terapeutiche centrate sulle tecniche espressivo- corporee. Ha sviluppato un’esperienza ventennale nel campo dell’eutonia, a Firenze, con Ruth Cramer.
La pratica dell’eutonia ebbe inizio circa 60 anni fa come risultato della ricerca dei movimenti naturali dell’individuo da applicarsi ai movimenti di danza e recitazione. Fu immediatamente chiaro che lavorare sui movimenti della persona significa influenzare tutta la sua personalità. Nella sua presente forma eutonia è educazione somato-psicologica, rieducazione e terapia. L’eutonia fa sì che l’immagine del corpo umano venga acquisita alla coscienza e poi la coscienza stessa venga trasferita nel corpo. Ciò include il controllo del portamento, l’equilibrio della distribuzione del proprio peso, il controllo delle funzioni muscolari, e anche la consapevolezza delle strutture e processi semi-coscienti quali la consistenza della forma scheletrica, la respirazione naturale, la relazione con lo spazio circostante e con gli altri individui.
a partire dal 2001: “Gruppi  su casi clinici per medici di famiglia, seconda la metodica dei Gruppi Balint. Destinatari: Medici di Famiglia dell’area fiorentina                                                                       Sviluppo di un Progetto di Formazione organizzato dalla Sezione Toscana della SIMP e l’Istituto di Formazione Psicosomatica di Firenze, in collaborazione con la S.I.M.G. (Società Italiana di Medicina Generale) e la F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). Il progetto si è sviluppato nel corso degli anni a partire dal 2001, ed è tuttora in corso con la formazione di Gruppi Balint nel Casentino, nel Valdarno, nell’Empolese  e nell’Area Pisana.
Sabato 13 Aprile 2002 – ore 10,00 “Materia che sogna” Sala della Maddalena – Rivista Città di Vita, Via S. Giuseppe 5r., Firenze. Commento della psicoanalista Simona Argentieri a “Materia che sogna” (da “Mente e Cervello: un falso dilemma?” – Ed. Il Melangolo) Presentano Mario Sarti e Emiliano Panconesi
21 Settembre 2002:” Il disturbo psicosomatico oggi: conflitti e alleanze nella relazione terapeutica
SIMP – Sez. Toscana, Casa di Cura Poggio Sereno – Fiesole con la collaborazione dello Studio Teologico per laici S. Croce Cenacolo della Basilica di S. Croce, Firenze –
Il tema del Convegno pone l’accento sul percorso del paziente psicosomatico all’interno della relazione terapeutica. Spesso, prima che si stabilisca una via comune, un’alleanza, il paziente psicosomatico può tendere a sottrarsi o opporsi conflittualmente, proponendo ostinatamente il corpo come luogo di interesse e di confronto al terapeuta che, a sua volta, cerca di spostare il fulcro della relazione sul versante psichico e quindi di promuovere una maturazione all’interno del soggetto.
Lo scenario non è limitato alla stretta relazione terapeuta-paziente, ma anche all’integrazione fra farmacoterapeuta e psicoterapeuta e al rapporto specialista/medico di famiglia, con tutti i rischi e risvolti a diversa valenza, dalla possibilità di evoluzione con interazioni positive o, al contrario, a vere e proprie situazioni di stallo. Connotazioni simili possono poi essere ritrovate sia nel contesto di cura (il luogo di cura con i suoi ritmi e le sue caratteristiche) che nell’ambiente di vita del paziente (famiglia, lavoro etc.).
L’obiettivo del Convegno è di suscitare, fra tutti coloro che siano interessati a questi argomenti, il dibattito più ampio possibile e che possa svilupparsi in un contesto formativo/operativo piuttosto che attraverso una serie di relazioni di intonazione accademica, che non lascino uno spazio adeguato all’interazione con i partecipanti.
Sabato 29 Marzo 2003: “Il  burn-out  nelle strutture sanitarie                                                                                          Aula del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche, Via delle Gore, Ospedale di Careggi.  Relazioni di A. Pazzagli, F. Pellegrino, G.Berni, G. Guerra, V. Quattrocchi, M.G. Chiarini, P. Boccalon.
Burn-out, due parole che indicano una forma particolare di disagio legato all’attività di lavoro, che fa sentire chi ne è colpito senza via d’uscita, bruciato appunto. La sua specifica identificazione come malattia professionale risale al 1975 per opera di C. Maslach. Si tratta dunque di una particolare forma di reazione allo stress, tipica delle “professioni dell’aiuto”, nelle quali non si utilizzano solo competenze tecniche ma anche abilità sociali e energie psichiche per soddisfare i bisogni degli utenti. Può colpire ovviamente medici e infermieri ma anche assistenti sociali e in genere tutto il personale del Servizio Sanitario. Questo problema ha assunto negli ultimi anni una dimensione rilevante e le Amministrazioni pubbliche tendono ad elaborare rimedi specifici. Varie ricerche hanno dimostrato che i Gruppi Balint possono contribuire a prevenire i disturbi legati allo stress lavorativo.
11 Ottobre 2003: “Il burn-out  nelle strutture sanitarie: cause, interventi e strategie di correzione”.  Auditorium ASL Massa
1-2 Ottobre 2004: CONVEGNO SIMP TOSCANA: DOLORE E MEDICINA PSICOSOMATICA   Casa di Cura Poggio Sereno, Firenze
20-24 Ottobre 2005: “20°CONGRESSO NAZIONALE SIMP. Verona, “Esperienze di Gruppo Balint”. Conduttori: Agresta, Alfano, Pellegrino, Suman, Sarti, Rosselli.
“Ansia come condizione umana: dalla patologia alle terapie”. R.Figini Simoncini, T.Bruno
–    7 Ottobre 2006: Convegno: Percorsi Terapeutici in Psicosomatica. Villa Viviani, Firenze.
15-18 Novembre 2007: La Sezione Toscana organizza il 21° CONGRESSO NAZIONALE SIMP: “Psicosomatica e qualità della vita”  –  Auditorium- Convitto della Calza 6,  Firenze. Presidente, Panconesi;  Presidente onorario, Parietti; Coordinatore del Comitato Scientifico, Sarti.  Il Comitato Scientifico era costituito da Agresta, Allamani, Biondi, Caprioglio, Chiarini, Cossidente, Fei, Simoncini Figini, Fulcheri, Lotti, Loverso, Mancini, Martellucci, Minervino, Morelli, Reda, Rosselli, Rossi, Suman. Il congresso si svolse con varie sessioni, simposi e relazioni e vide la partecipazione anche di relatori internazionali come Cummins (Australia) e Sensky (UK).Gli Atti sono stati raccolti in un CD che comprende una parte delle relazioni
18 Settembre 2010: “CONVEGNO SIMP TOSCANA:
“Dolore, ansia e depressione: dialogo tra mente e corpo”.
Cenacolo di Santa Croce, Piazza Santa Croce 16, Firenze.
Dolore e depressione sono due fenomeni strettamente intercorrelati sia da un punto di vista soggettivo che clinico e neurobiologico. L’interazione tra dolore e depressione e tra medicina e psichiatria sta assumendo un rilievo sempre maggiore anche per l’incidenza sui costi assistenziali. Questo Convegno intende presentare l’approccio alla persona che presenta una sintomatologia dolorosa cronica da diverse prospettive. La prima parte affronterà l’argomento, con una serie di relazioni plenarie, dal punto di vista della medicina del dolore, da quello neuropsicofarmacologico e psicologico riunificando i diversi approcci con la visione integrata della medicina psicosomatica. Seguirà una parte pratica nella quale verranno discussi in gruppo casi clinici, analizzando, non solo lo stato dell’arte delle strategie terapeutiche farmacologiche e non farmacologiche, ma anche il carico emotivo e i vissuti di chi si occupa della sofferenza secondo il metodo Balint. Questa metodica è attualmente considerata così fondamentale nell’aiutare gli operatori a migliorare il loro rapporto con il paziente, che l’Istituto di Formazione Psicosomatica ha attuato, in collaborazione con il FORMAS della Regione Toscana, un Corso triennale finalizzato alla formazione di conduttori di Gruppi Balint che renda possibile l’avvio di un maggior numero di Gruppi rispondendo ad una crescente domanda in ambito regionale. L’obiettivo del Convegno è di suscitare, fra tutti coloro che siano interessati a questi argomenti un dibattito più ampio possibile che possa svilupparsi in un ambito concretamente formativo/operativo piuttosto che attraverso una serie di relazioni di stile prettamente “accademico”.
Nel 2012 viene eletto il nuovo “Comitato di Coordinamento”. Coordinatore: lo psichiatra Matteo Bruscoli; vice-coordinatore: Grazia Chiarini; segretaria: Maria Rosa Zigliani; membri: Cossidente, Loverso, Martellucci, Montezemolo, Rossi, Sarti, Suman.
6 Ottobre 2012: CONVEGNO SIMP TOSCANA “La complessità del prendersi cura e l’integrazione dei trattamenti in psicosomatica”. – Cenacolo di Santa Croce Piazza Santa Croce 16 Firenze.   Il convegno dal titolo: “La complessità del prendersi cura e l’integrazione dei trattamenti in psicosomatica: psicofarmaco-terapia, psicoterapia e arte-terapia” rappresenta il sesto evento a cadenza biennale organizzato dalla Sezione Toscana della Società Italiana di Medicina Psicosomatica. La chiave di volta di questa edizione è il tema della complessità. La complessità della cura e del prendersi cura, la complessità della diagnosi e del percorso terapeutico, la complessità dell’integrazione di trattamenti efficaci farmacologici e non-farmacologici. Il metodo scientifico tradizionale applicato alla medicina, propende verso una suddivisione in specializzazioni sempre più distinte, basate su un approccio riduzionistico, analitico, lineare di sequenze prevedibili causa-effetto nel quale il paziente finisce troppo spesso per trasformarsi in una serie di numeri e patologie che si discostano sempre più dalla realtà. E’ per questi limiti, che nei principali ambiti scientifici, e anche in medicina e psicologia, sta emergendo un crescente interesse sull’applicazione della teoria della complessità al ragiona- mento clinico, alla gestione del paziente e allo studio delle interazioni tra soma, psiche, ambiente e società. Si parla sempre più frequentemente di patologie complesse, comportamenti complessi, variabilità e caos come espressione di salute e patologia. Un approccio che tenga conto della complessità è ben diverso da un approccio complicato e tantomeno rinnega o si allontana dai progressi scientifici più avanzati ma significa abbracciare e integrare le conoscenze a nostra disposizione, mettendo in rilievo le relazioni e le dinamiche tra le parti in gioco, senza trascurare i dettagli e i particolari. La medicina psicosomatica da sempre incontra queste prerogative e promuove l’integrazione di trattamenti farmacologici e non-farmacologici intorno al vero protagonista della cura: il paziente. La mattinata ha previsto delle lezioni frontali e nel pomeriggio una parte esperienziale e interattiva, a piccoli gruppi, nella quale sono state sperimentate le tecniche di intervento o discussi casi clinici, alla luce dello stato dell’arte delle strategie terapeutiche farmacologiche e non farmacologiche. Il convegno è stato  rivolto sia ai medici di medicina generale che a tutti gli specialisti che si occupano di gestire patologie complesse con particolare riguardo verso la psichiatria, geriatria, neurologia, psicologia clinica e terapia della riabilitazione.
Sabato 1 Dicembre 2012: “L’evoluzione della cura tra oriente e occidente (organizzato insieme all’Istituto di Formazione Psicosomatica, Firenze e alla Società Italiana di Psico-neuro-endocrino immunologia(SIPNEI) Sezione Toscana)Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze.Interventi di  Allamani, Cracolici, Bottaccioli, Rosselli, Marasco, Martellucci, M.Guarisco.                                                                                  In una fase di crisi del modello biomedico dominante. Per questo anche tra i curanti cresce l’esigenza di riflettere sulle idee che fondano i modelli: riprende così vigore il rapporto tra filosofia e medicina e quello tra oriente e occidente. Del resto, l’intreccio tra filosofia e medicina segna indelebilmente gli inizi delle due discipline a oriente e a occidente. Medici e filosofi in Cina e in Grecia, a partire da 2500 anni fa e per diversi secoli, hanno lavorato insieme. Molto spesso le due figure erano incarnate nella stessa persona, altre volte erano maestri e allievi l’uno dell’altro. Il dialogo è stato fitto perché la cura degli altri, in Grecia e in Cina, non poteva prescindere dalla cura di sé. Poi la rivoluzione scientifica in occidente ha aperto un nuovo mondo che ci ha divaricato dall’oriente, ma anche dalle nostre radici antiche. L’oriente appare opposto alla mente occidentale, che negli ultimi quattrocento anni ha costruito le sue eccellenze nella visione meccanicistica e “per parti” dell’essere umano, e in interventi fondati sulla sempre maggior estensione delle specializzazioni e delle tecniche. Il convegno, sulla base di riflessioni ed esperienze di esperti di varie discipline e provenienze, porta un contributo per guardare i due mondi attraverso un dialogo in cui le pratiche della cura occidentale non sono svilite o disanimate, e quelle della cura orientale non sono tradotte in tecniche o specializzazioni, ma tutte vengono considerate come un aiuto prezioso al superamento della sofferenza e alla crescita della conoscenza.
-Atti del 1° Convegno della Sezione Toscana della SIMP (AA.VV.)
Bollettino di Psicologia Applicata, 155-156 luglio-dicembre 1980, OS, Firenze, 1980.
-Rosselli M., Allamani A. (a cura di): La Formazione Psicosomatica,degli Studi ,Università degli Studi di Messina, Messina, 1984.
– Rosselli M., Bigozzi M. (a cura di) : Psicoterapia in medicina, Borla, Roma, 1988
– Panconesi E., Pazzagli A., Rosselli M. (a cura di ). La Medicina Psicosomatica Oggi:    dall’Epistemologia alla Clinica. Edizioni Fisioray, Firenze, 1995.
– Atti del XXI° Congresso Nazionale della SIMP (AA.VV.): Psicosomatica e Qualità della Vita (CD R.) Firenze, 2007.
– Allamani A., Sarti M. G., Suman A., Martellucci P.M.,Rosselli M., Polenzani L, Santini M.:
I Gruppi Balint, Nuova Italia Editrice, Firenze, 2013