PRESENTAZIONE DEL METODO DEI GRUPPI BALINT PER LA MANUTENZIONE DEL RUOLO CURANTE 

Roma, 11 giugno 2016 

Organizzazione: IL NODO group (Torino) e Scuola Romana Balint Analitica (Roma)

Partner/patrocini: ENPAM – ENPAP – SIMP – AMIGB – SIMG – CSeRMeG – Ministero della Salute (richiesto) – Ordine dei Medici di Roma (richiesto) – Ordine degli Psicologi del Lazio (richiesto) – COIRAG – SPI

Co-sponsor: Editore Giovanni Fioriti

Sede: ENPAM  via Torino, 38  – Roma

Partecipanti: medici, psicologi, infermieri, operatori socio-sanitari… (max. 70-80)

Premessa

Il problema del rapporto tra medico e paziente – e, in generale, di ogni relazione di cura e assistenza – e della sua rilevanza dal punto di vista diagnostico e soprattutto terapeutico, tende a diventare di competenza non più di una ristretta branca specialistica, ma di tutto il sistema socio-sanitario. Il medico d’oggi, se da un lato è portato ad avere interessi sempre più specifici, dall’altro è costretto, nell’interesse stesso del malato, a non perderne di vista l’unità psicosomatica che in ogni caso fa sentire il suo peso come modo di reagire del paziente alla situazione di malattia con tutta la sua personalità.

Creando alla Tavistock Clinic i gruppi che hanno poi preso il suo nome, Michael Balint voleva offrire ai medici di famiglia un potente strumento per affinare le loro competenze emotive e relazionali, al servizio del compito della cura e dell’alleanza di lavoro con il paziente. Oggi tuttavia i medici (così come gli altri operatori sanitari e sociali) avvertono un nuovo e pressante bisogno: quello di reggere il peso del ruolo curante e di sopravvivere al senso di sovraccarico, allo stress e al logoramento che derivano dall’aumento tumultuoso della domanda di cura, dalle criticità organizzative del sistema-welfare e dalla crescente insicurezza sociale. I medici di famiglia in particolare, e con loro tutti i professionisti delle cure primarie, in quanto operatori di prima linea, si sentono ormai costantemente sotto assedio, pressati dalle ansie dei pazienti, dalle continue innovazioni cliniche e tecnologiche, dalle richieste burocratiche delle aziende sanitarie, dai continui cambiamenti normativi, e da forme a volte assillanti e non sempre coerenti del pur necessario controllo della spesa.

A queste crescenti pressioni i curanti tendono a reagire sostanzialmente in due modi:

1. Con la sterilizzazione dei rapporti, cioè mettendo tra sé e i pazienti una grande distanza emotiva, spersonalizzando la comunicazione, barricandosi dietro tecnologie e procedure, in pratica disertando psicologicamente dalla relazione curante.

2. Con l’identificazione e l’offerta sacrificale di sé, anticamera del burn-out e di altre forme di malessere, che recano presto o tardi un serio pregiudizio sia alle prestazioni di cura sia alla salute del curante.

Il metodo dei Gruppi Balint ideato da Michael Balint può offrire ai medici e agli altri curanti un’occasione di condivisione di esperienze e di confronto/supporto tra pari, che può proprio per questo configurarsi come spazio di sollievo e al tempo stesso di riflessione: non solo uno strumento per lo sviluppo professionale del curante e l’affinamento delle sue competenze psicologiche, ma anche un modo per migliorare la soddisfazione lavorativa, evitare il burn-out, ridurre lo stress occupazionale e, in definitiva, per attuare una manutenzione del ruolo curante e renderlo al tempo stesso efficace e sostenibile.

Il “metodo Balint” sarà illustrato e discusso in questa giornata, anche attraverso la presentazione del classico volume di Balint “Medico Paziente e Malattia”, che è stato recentemente ripubblicato e aggiornato per adattarlo alla situazione attuale dell’organizzazione socio-sanitaria. La presentazione avrà carattere interattivo, articolando momenti teorici con testimonianze e con un evento esperienziale, in cui sarà offerta ai partecipanti l’opportunità di prender parte ad uno o più gruppi Balint “dimostrativi”, gestiti con il metodo del fishbowl. 

Direzione scientifica:

Carmela Barbaro (psicologa, psicoterapeuta, direttore della Scuola Romana Balint Analitica)

Mario Perini (psichiatra, psicoanalista SPI, direttore scientifico del Nodo group)

Organizzazione:

Alfredo Veneziale (formatore, consulente, conduttore di gruppi Balint, socio del Nodo group)

Relatori e persone coinvolte:

Francesco Benincasa (medico di medicina generale, neuropsichiatra infantile, curatore del volume di Balint, socio del Nodo group e membro del suo Centro Balint)

Giovanni Fioriti (Editore, psichiatra, psicoanalista SPI)

Maria Assunta Giannini (psicologa, psicoanalista SPI, Dirigente UOS Formazione ed ECM – INMP- Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e il contrasto delle malattie della Povertà)

Marco Longo (medico psicologo, psicoanalista SPI, Presidente COIRAG)

Antonino Minervino (psichiatra, psicoterapeuta, direttore DSM Cremona, vicepresidente SIMP)

Giovanna Montinari (psicologa, psicoanalista SPI, Consigliere Ordine Psicologi Regione Lazio)

Alberto Oliveti (medico di medicina generale, Presidente ENPAM)

Andrea Pistone (psicologo, psicoterapeuta, membro del Direttivo del Nodo group)

Rosa Maria Scalise (medico psichiatra, dirigente ASL Roma 1, Consigliere ordine dei Medici di Roma)

Domenico Timpano (medico di medicina generale, psicoanalista SPI, conduttore di gruppi Balint)

Felice Damiano Torricelli (psicologo, psicoterapeuta, CD Reverie, presidente ENPAP)

Programma

Mattino

Saluti 

– Ministro della Salute o suo delegato

– Alberto Oliveti, Presidente ENPAM

– Felice D. Torricelli, Presidente ENPAP

– Altre autorità

Presentazione del metodo Balint 

– Mario Perini: Aver cura di chi cura

– Carmela Barbaro: Balint analista

Gruppi Balint – Dimostrazione – Fishbowl (2-4 gruppi) 

Pomeriggio

Presentazione del volume “Medico Paziente e Malattia” 

– Francesco Benincasa – Storia di un libro

– Giovanni Fioriti

Tavola Rotonda: Balint e la sua visione della relazione di cura 

– Coordina Antonino Minervino

– Partecipanti: Marco Longo, Maria Giannini, Giovanna Montinari, Andrea Pistone, RosaMaria Scalise, Domenico Timpano, Alfredo Veneziale… ecc.

Sintesi e conclusione 

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IL NODO group è un’associazione scientifico-culturale senza fini di lucro che da quasi vent’anni svolge attività di studio, formazione e consulenza nell’area delle relazioni umane e della dinamica dei gruppi e delle organizzazioni, in collaborazione con il Tavistock & Portman NHS Trust di Londra e con altre istituzioni scientifiche nazionali e internazionali. I suoi membri sono professionisti che provengono da differenti retroterra quali i servizi sociali e le aziende sanitarie, il mondo aziendale e l’impresa sociale, gli enti locali, la psicoterapia, l’istruzione, le società di consulenza, la formazione degli adulti. L’elemento unificante è rappresentato dal comune riferimento alla tradizione del Tavistock e all’approccio delle “Group relations”, e da una metodologia formativa di tipo prevalentemente esperienziale.

Il Centro studi Balint è un gruppo di studio dell’Associazione che si occupa di formazione psicologica e prevenzione dello stress e burnout per le “helping professions” attraverso la metodologia Balint, rivolgendosi primariamente ai medici (di famiglia e ospedalieri) e agli psicologi, ma con un’apertura inter-professionale ad altre figure del sistema socio-sanitario. Tra le proprie iniziative il Centro Balint ha realizzato dei moduli formativi sul metodo Balint per la Scuola Specifica di Medicina Generale della Regione Piemonte, e la ripubblicazione in edizione rivista e ampiamente aggiornata del volume di Balint “Medico Paziente e Malattia” per i tipi dell’Editore Fioriti di Roma.

La Scuola Romana Balint Analitica (Fondazione Simonetta Seragnoli), fondata dallo scomparso Prof. Leonardo Ancona, oltre a sviluppare esperienze e ricerche sul Gruppo Analitico Allargato secondo la metodologia Tavistock, si propone di diffondere il pensiero e il metodo introdotti da Michael Balint sia tramite un Corso di perfezionamento biennale per Conduttori di Gruppi Balint Analitici sia attraverso programmi formativi all’interno di enti pubblici e privati per tutte quelle “professioni d’aiuto” che fanno della relazione il veicolo mediante il quale si realizza il progetto di intervento: medici, infermieri, psicologi, operatori sanitari, assistenti sociali, insegnanti, avvocati, manager, consulenti. La metodologia del Gruppo Balint permette di sviluppare la personalità professionale dell’operatore in un orizzonte più ampio e più libero di quanto consenta la sola preparazione tecnica e teorica, poiché è particolarmente vantaggiosa per meglio governare l’emotività transferale e controtransferale ed ottimizzare il valore nella relazione d’aiuto.