Congressi

Messina, Università degli studi, 28-31 maggio 1987

Presidente M. Vitetta

Si ritorna a Messina, 14 anni dopo, nuovamente ospiti di un Vitetta in gran forma, come sempre simpatico e signore, e, per di più, molto cresciuto in prestigio, ruolo, potere: un patron del congresso in veste di padrino nell’accezione più bonaria e folcloristica del termine, ormai una costante nel mondo scientifico nazionale. Cattedratico, direttore di una scuola di specializzazione e di un paio di riviste, maestro di un gruppo folto e qualificato di giovani psichiatri e psicoterapeuti affascinati dalla sua personalità e positivamente contagiati dalla sua ansia di cultura e di produzione.
Quanto ci manca! Non credevamo di volergli tanto bene.
Quando a Pescara propose la candidatura della sua Messina l’Assemblea lo votò unanime, esprimendo calorosamente la gratitudine della SIMP per quanto aveva fatto nel ’73.

Nell’87 non si è ripetuto, ma si è superato.
A partire dal tema scelto: “l’aggressività in medicina psicosomatica”, un argomento attuale, una nuova frontiera, una proposta provocatoria di una discussione multidisciplinare culturalmente infinita.

Ha aperto il discorso, nella seduta inaugurale, L. Valzelli con una relazione veramente magistrale ed esaustiva, che abbiamo riletto con gusto sugli Atti pubblicati a cura di Vitetta, Settineri e Guzzo su tre fascicoli speciali (di oltre 820 pagine in tutto) della “Rassegna di Igiene Mentale”, trimestrale diretto dallo stesso Vitetta.
L’aggressività è stata rivisitata in tutti i suoi possibili aspetti: pedagogici (Catalfamo), etologi (Balestrieri), criminologici (Fornari), psicologici (Lo Cascio), psicoanalitici (Rossi), filosofici (Nonis), sociologici (Guiducci), psicopatologici e clinici (Morpurgo, Pazzagli, Furlan, Scapicchio, Di Giannantonio, Ferrari e Bellini, Manara, ecc.), terapeutici (De Maio, Trabucchi, Volterra, Gullotta, Donadio, Rapisarda, Ravizza, Vitetta, Colucci D’Amato), internistici (Tansella, Cabras, Lovera, Torre, Catanese, Quattrocchi, Guzzo, ecc.), alessitimici (Trombini, Castrogiovanni, Fava, Rigatelli, Barale, Rossi), cardiologici (Caputi, Pavia, Saitta, ecc.), oncologici (Guarnieri e coll.), psicoterapeutici (Intelisano, Crispino, Mercurio, De Giacomo, Lo Jacono, Agresta), ipnologici (Guantieri, Benatti, Parietti, ecc.), simbolici (Morelli, Slepoi, Eletti, Caggia, Pavoni, Bolognari).

Per quanto ci risulta, questa è stata la prima volta che, non solo in Italia, l’aggressività sia stata studiata, in un congresso, con tanta completezza e profondità.
Persino nella sessualità (Amati, Manara, Napoli) e nel rapporto medicopaziente (Frighi, De Risio, Casacchia, Gaston, Cuzzolaro, Rovera, Settineri).

Gli Atti di questo congresso hanno diritto ad un posto d’onore nella biblioteca di ogni psicosomatologo, costituendo un aggiornamento davvero prezioso ed un punto di riferimento da cui non si potrà prescindere per qualunque ulteriore ricerca specifica.
Il congresso si è concluso con una sessione sulla “terapia a mediazione corporea” con relazioni di Pozzi, Di Donato, Glielmi, Parietti e Peresson.

Il momento-clou del congresso è stato l’intervento di Cesare Musatti, faticosamente volato fino a Messina, malgrado le scadenti condizioni fisiche, per esprimere il suo apprezzamento all’attività e alle finalità della SIMP.

Riuniti in seduta plenaria i congressisti l’hanno ascoltato in riverente silenzio e l’hanno applaudito con grato e affettuoso calore.

Musatti ci ha lasciato appena un anno dopo. Lo ricordiamo con stima e gratitudine. Quelle sue “confessioni di uno psicanalista” (titolo del suo ultimo libro), in tema di aggressività nello scontro transferale tra medico e paziente, ci resteranno perennemente nella mente e nel cuore.
Un ulteriore “grazie” a Vitetta per averci donato l’irripetibile occasione di quell’incontro.

L’organizzazione del congresso è stata ineccepibile, grazie ai valorosi collaboratori di Vitetta: Alfa, Alfani, Baldazzi, Barbieri, Caliò, Cedro, Di Geronimo, Di Giacomo, Freni, Gagliano, Golotta, Iannuzzo, Salpietro, Zoccali, sotto la guida del segretario generale Settineri.
Adeguato al livello scientifico il comitato d’onore, presieduto dal presidente della Repubblica Cossiga e formato da tre ministri, tre senatori, due deputati e tutte le massime autorità cittadine e regionali.
Il programma sociale ha compreso “ll Gabbiano” di Chekov al Teatro Vittorio Emanuele e la cena d’onore al ristorante Galeone con una manifestazione artistica in cui si è piacevolmente scoperto un Vitetta, oltretutto, violinista provetto che ha “gareggiato” con il soprano Di Maio, il violinista Murania e la pianista Ciotto.
Ai partecipanti sono stati offerti molti doni: una raccolta di artistiche stampe messinesi d’autore, un set di cartoline illustrate, svariate pubblicazioni.

Nella sede universitaria del congresso era allestita una mostra dei manifesti riferentisi alle manifestazioni organizzate dalle varie Sezioni Locali della SIMP.