Congressi

Ancona, Facoltà di Medicina,
7/9 giugno 1979

Presidente V. Volterra

Vittorio Volterra, oggi cattedratico a pieno merito nella sua Bologna, organizzò e presiedette il 7° Congresso della SIMP ad Ancona, dove stava vivendo la sua prima esperienza di professore di psichiatria. Socio della prima ora, puntuale a tutti i primi congressi della SIMP (e sempre con contributi intelligenti e originali), membro del Consiglio Direttivo, Volterra realizzò una manifestazione di dimensioni apparentemente provinciali ma di notevole efficacia promozionale.
La SIMP ha sempre concesso carta bianca ai presidenti dei suoi congressi affinché ciascuno di loro potesse gestirli secondo le proprie caratteristiche ed idee. Volterra seppe calarsi nella realtà di una cittadina, e capire e sfruttare la grande occasione di lanciare la psicosomatica, con naturalezza e semplicità, nell’orbita della medicina di base in un’ area culturalmente un po’ depressa come quella dell’Italia centro – orientale.
Non fece un “suo” congresso, al punto che, nel programma, neanche si definì, come pure avrebbe dovuto fare, presidente, ma fece il suo nome mimetizzandosi in una “segreteria scientifica e organizzativa” tra i suoi collaboratori Bellini e Borsetti.
Fece un “congresso della SIMP” aperto gratuitamente agli studenti e ai paramedici.
Scelse un tema di interesse quotidiano, come la psicosomatica dell’ipertensione e delle malattie cardiovascolari, ed uno, altrettanto pratico, come la consulenza psicosomatica in ospedale.
Con il congresso di Ancona la psicosomatica è entrata definitivamente sia nell’ottica quotidiana del medico di base e di ospedale, che in quella dell’opinione pubblica.
Molti i soci presenti, decine i primari degli ospedali della zona, moltissimi gli studenti.
È stata, si può dire, la “presentazione al tempio” della psicosomatica, dove il “tempio” era l’università e dove il popolo era il vero utente naturale di una psicosomatica intesa come medicina umanistica e umanizzata.

Il 1979 era l’anno mondiale dell’ipertensione e cioè l’invito dell’OMS a prestare attenzione all’ipertensione arteriosa come ad uno dei più seri pericoli dell’umanità.
La SIMP dedicò il suo congresso di quell’anno all’aggiornamento sugli aspetti psicosomatici del problema.
Una sessantina di contributi fece il punto sull’argomento, con autorevoli interventi di personaggi di rilievo come (in ordine alfabetico) Allamani, Ancona, Bellaterra, Bellini, Benatti, Caldironi, Cassano, Castrogiovanni, Cazzullo, Chiari, Ciammaichella, Invernizzi, Maiorano, Marchesi, Morini, Ramelli, Rapisarda, Rigatelli, Trombini, Vitetta, Volterra, e tanti altri.
Il secondo tema fu “La consulenza psicosomatica in ospedale generale”
con i contributi di Bertolini, Bressa, Bruno, Furlan, Giordano, Giuliani, Masaraki, Morelli, Parietti, Pavan, Ricci Bitti, Rovera, ed altri ancora.

Altre sessioni furono dedicate a “Problemi generali e aspetti psicosociali in medicina psicosomatica” (Barale, Boggio Gilot, Carta, Comazzi, Frigoli, Giordano, Volterra), “Diabete, asma e malattie a rischio mortale” (Capo, Ciborra, Danieli, Giacometti, Petrilli, Sorrentino), “Alimentazione, apparato digestìvo epsicofarmacoterapia” (Bonetti, Cei, Cervini, Cocchi, De Bertolini, La Spina, Mazzoni, Munari, Roccatagliata, Russo, e lo spagnolo Polgino Lorente), “Derinatologia, reumatologia, dolore, cefalea” (Bocciarelli, Caccialanza, Crea, De Federicis, Gabrielli, Gala, Martino, Marzo, Sanvitto), “Sessualità, ginecologia, pediatria” (Colombo, Colucci D’Amato, Durante, Levis, Pinessi, Ucelli).
La sessione conclusiva fu dedicata al tema “Gruppi Balint e formazione in gruppo del personale paramedico” con interventi di Basso, Chiuch, Cosmai, De Risio, Lampugnani, Luban Plozza, Parietti, Pozzi, Ricci Bitti).
È legittimo considerare che il congresso ha raggiunto in pieno gli obiettivi che erano stati auspicati, nella seduta inaugurale, dal Sottosegretario alla Sanità Foschi, dal Sindaco Monina, dall’Assessore Regionale alla Sanità Preside, dal Magnifico Rettore Santagata e dal preside Occhipinti.

L’organizzazione, curata dall’Istituto di Discipline Psichiatriche e Sociomediche e dalla Clinica Psichiatrica, entrambi della Facoltà di Medicina dell’Università di Ancona, fu perfetta in tutto, dalla grafica elegante del programma all’efficienza della mensa universitaria. Brava anche ad ottenere la collaborazione di una ventina di case farmaceutiche.
Ricco anche il programma sociale con un vermouth d’onore offerto dal sindaco Guido Monina a Palazzo Bosdari (sala della Pinacoteca) a cui seguì un recital di chitarra classica di Michelangelo Severi al Palazzo degli Anziani. Oltre al banchetto ufficiale al ristorante Miramare, circolo della Vela, ci fu, per i familiari dei congressisti, una gita a Loreto e alla Riviera del Conero giovedì e, venerdì, una gita alle Grotte di Frasassi (Jesi) con pranzo e cena.

Gli atti del congresso furono pubblicati su un fascicolo speciale di “Medicina Psicosomatica” che, proprio con quel numero 3 del 1980, celebrò i suoi primi venticinque anni di vita editoriale avendo iniziato le pubblicazioni nel 1956, dieci anni prima che venisse fondata la società di cui sarebbe diventata l’organo ufficiale.
Quel centesimo fascicolo “giubilare” della Rivista riportò nelle sue 220 pagine le 18 relazioni più importanti presentate nella sessione congressuale dedicata all’ipertensione psicosomatica, costituendo un vero e proprio aggiornamento sul tema.