(VA)Terapeuti | Terapeuti Lombardia | Umberto Longoni

Umberto LongoniPsicologo clinico, sociologo.
Iscrizione Ordine Psicologi della Lombardia nr. 03/14089.
Studio:
Gallarate (VA), via Mazzini 7.
Tel.  335 499554
u.longoni@tin.it

 

 

 

Docente S.I.M.P. e socio SII ( Società Italiana Ipnosi), si occupa di tematiche relative ad ansia, stress, autostima, motivazione, conflitti esistenziali e di coppia. Dagli anni ’90 consulente di atleti di livello internazionale nel tennis e in altre discipline sportive.
Ha tenuto corsi di allenamento mentale, gestione di ansia e stress nella vita e nello sport, comunicazione, uso dell’ipnosi nelle attività agonistiche. Nel 2012 è stato docente a un Master di Psicologia dello Sport dell’ASP ( Associazione Italiana Psicologi). Già giornalista pubblicista (1978-2002), da sempre ha affiancato alla professione di psicologo la collaborazione free-lance a riviste di noti gruppi editoriali italiani.
Ha pubblicato saggi e libri di argomenti diversi tra cui “Questione di testa” ( Calderini, 1995), “Lo sport invisibile” (Calderini, 2001), “I sette passi della corsa” (Rizzoli, 2008). Per l’editore di saggistica FrancoAngeli: “Istruzioni di sano egoismo” ( 2011), “Gli uomini non sono desideri” ( 2012), “Gli Alberi non ingrassano” ( 2012) , “ Peccato non peccare” ( 2013), “Manuale del perfetto imbecille” (2014), “L’ansia non é un difetto” ( 2015), “Il tennis e l’arte di allenare la mente” ( 2016), “Il coraggio di cambiare vita” ( 2017), “Istruzioni per amori imprevisti” ( 2018), “Il tennis al contrario”( 2019), “L’autostima si impara” ( 2020).  È coautore del “Manuale pratico d’ipnosi clinica” ( EDRA- LSWR, 2015). Per la narrativa , ha firmato il romanzo “Il canto del fiume perduto” ( Marna ed., 2009)  “La solitudine del cigno nero” ( Robin ed., 2014) e “Scambio di anime” ( Robin e., 2015).

Note personali
In questa società sempre più incerta, insicura e conflittuale, credo che in ogni ambito la figura dello psicologo debba diventare ancora più centrale e di riferimento di quanto lo sia oggi.
La motivazione che più mi spinge è continuare a imparare, a conoscere e a crescere grazie alle relazioni con il prossimo.
Penso che tutti noi abbiamo il “dovere del ciliegio”. Ovvero non diventare l’albero più bello del giardino, ma il miglior ciliegio che possiamo essere ( dal mio “Istruzioni di sano egoismo”).