Congressi

Roma, Università Cattolica, 16-20 settembre 1975

Presidente F. Antonelli

Il V Congresso della SIMP si sarebbe dovuto celebrare a Stresa nel 1975: così aveva deciso l’Assemblea Generale, convocata in occasione del congresso di Messina. Accadde però che, due mesi dopo, nel giugno ’73, in Amsterdam, l’International College of Psychosomatic Medicine, nel corso del proprio secondo congresso mondiale, offrì all’Italia l’organizzazione del successivo incontro, forse come riconoscimento dei positivi sviluppi della psicosomatica italiana (una società, una rivista) ma soprattutto in ricordo della dimostrazione di efficienza organizzativa data nel ’67 in occasione della “settimana psicosomatica internazionale” di Roma.
Il College, appena decollato dopo un esordio poco più che sperimentale a Guadalajara ed una dignitosa manifestazione ad Amsterdam, aveva bisogno di un.lancio definitivo, e perciò riponeva nell’Italia le speranze di un salto di qualità. Alla riunione del Direttivo, svoltasi all’Hilton di Amsterdam, Antonelli fu nominato vice-presidente del College e invitato ad organizzare il congresso del ’75; egli prese tempo, si consultò in loco con i connazionali presenti, e infine accettò il gravoso impegno.
Il C.D. della SIMP, immediatamente convocato, approvò la decisione del presidente, annullò, per cause di forza maggiore, la risoluzione dell’Assemblea, e deliberò che il 5° Congresso della SIMP si sarebbe tenuto tra le pieghe del “3rd World Congress ofthe International College ofPsychosomatic Medicine”, a Roma, nel settembre del ’75.
Storicamente è difficile dire se ci sia stato un V  Congresso nazionale della SIMP: ufficialmente no, in realtà si, ed in proporzioni eccezionali.
Sarebbe stato insensato indire, nello stesso ’75 un congresso nazionale della SIMP in coincidenza di un Congresso Mondiale di Psicosomatica. Così sarebbe stato riduttivo inserire il congresso della SIMP nel contesto di una manifestazione internazionale che l’avrebbe minimizzato, se non addirittura schiacciato.
Nel ’67 fu diverso: allora si trattava di iniziare una scalata, e, in quelle circostanze, era preferibile procedere in cordata.
Nel ’75 si preferì trasformare l’appuntamento biennale della SIMP in un incontro con la psicosomatologia mondiale, con reciproci vantaggi per quanto riguardasse l’immagine.
Il successo di pubblico, mass-media (un centinaio di ritagli), atti, ecc… del congresso di Roma ’75, in Italia ha sancito la definitiva affermazione, sia della validità del concetto psicosomatologico, sia della leaderschip culturale ed organizzativa della SIMP nel settore.
Per quanto riguarda l’estero la risonanza fu ancora maggiore e il suo ricordo è tuttora presente: mai più il College, nei suoi successivi appuntamenti (Kyoto, Gerusalemme, Montreal, Amburgo, Chicago, Sidney, Madrid) avrebbe toccato i vertici di Roma: 1.200 partecipanti, provenienti da 50 nazioni di tutti i continenti, più di 800 autori di oltre 600 relazioni e comunicazioni.
Il Congresso si svolse da martedì 16 a sabato 20 settembre nei locali dell’Università Cattolica (Auditorium più altre 12 aule di cui due con traduzione simultanea). Avrebbe dovuto cominciare il lunedì ma si accettò la cortese richiesta di un gran numero di congressisti ebrei di permettere loro il rispetto del kippur che, quell’anno, cadeva il 15 settembre. .
Il Comitato Organizzatore era presieduto da Antonelli, con Ancona presidente onorario, e formato da tre vice-presidenti (Gaddini, Luban Plozza e Tempesta), segretario Piccione, tesoriere Fortunati, e dieci membri: Agnoli, Canestrini, Cassano, Cimica, Guantieri, Miraglia, Napolitani, Piscicelti, Zichella e il compianto Crosa che scomparve nel giugno del ’74.
Il Congresso comprendeva 7 sedute plenarie, 16 simposi, 13 workshops, 7 meetings di psicofarmacoterapia, 8 sessioni di comunicazioni libere e un festival cinematografico.
Le main lectures tenutesi nelle sedute plenarie sono state presentate da Ikemi, Knobel, Reiser, Wittkower, Ammon, Bastiaans, Caycedo, Kertesz, Masserman, Eiff, Musaph, Pierloot, Rees, Warnes, Askewold, Courtenay, Roth, Wittich, Braun, Kaplan De-Nour, Krakowski, Martins, Mitscherlich.
Simposi: Condizionamento mediante biofeedback, Terapia autogena (11 sessioni, un vero congresso-satellite gestito da W. Luthe), Stati di rilassamento, Computer in psicosomatica, Psicosomatica ostetrico – ginecologica, Psicoterapia del malato terminale, Gruppi Balint, Ipnosi e psicodinamica, Psicoterapia di gruppo in psicosomatica, Il problema mente-corpo, Farmaci noo-analettici e nootropi, Psicoterapia dei cancerosi, Congresso nazionale dell’Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi (AMISI), Psicoterapia adleriana in psicosomatica.
workshops (tra parentesi il chairman): Ruolo della “liaison psychiatry” nel trattamento dei pazienti psicosomatici (Lipsitt), Psicoterapia della famiglia (Watzlawick), Insegnamento e formazione in psicosomatica (Brautigam), Controllo comportamentistico dei disturbi psicosomatici (Schonecke), Nuove psicoterapie: transazionale, Gestalt comportamentale (Kerman), Psicosomatica pédiatrica (Reichsman), Psicosomatosi cardiorespiratorie (Dudley), Relazione madre-figlio nell’eczema infantile (Musaph), Trattamento dell’anoressia mentale (Walton), Correlazioni psicologiche e fisiche nelle malattie psicosomatiche (Sims), Indicazioni e controindicazioni della psicoterapia nei pazienti alexitimici (Sifneos), La malattia psicosomatica come alternativa della psicosi (Tedeschi), Psicosomatica quantitativa (Speciani).
Tribuna farmacoterapica: sette convegni di mezza giornata l’uno, organizzati da altrettante Ditte con la sola contropartita dell’iscrizione di almeno 50 loro ospiti al congresso; tale formula permise all’ organizzazione di un congresso autogestito di “partire” da una piattaforma sicura di 350 iscritti. I convegni furono promossi da: ACRAF (trazodone), Ciba-Geigy (clorimipramina), Lepetit (sulpiride), Wyeth (lorazepam), Zambeletti (pinazepam), Roche (bromazepam), Fidia (fosfolipidi).
Al  festival di film d’interesse psicosomatologico parteciparono 22 pellicole.
La “Lupa d’oro” fu assegnata a Leon Chertok “Les nevroses post-traumatiques”), la Lupa d’argento ai belgi Soulairac e Schalling “La fonction noetique”).
Altri premiati: gli americani Smythies e Stein e il nostro Onesti per il valore didattico, il francese Gorceix per la fotografia, Granone per l’originalità del tema, e il giapponese Mizushima per la tecnica.
Presidente della Giuria era Canestrini. Membri lo psichiatra Bazzi, lo psicoanalista Servadio, il critico cinematografico Biraghi, il tecnico cinematografico Magi, l’attrice Incontrera.
Di nomi famosi ne sono stati già fatti parecchi, tipo Sifneos, Watzlawick, Masserman, Ammon, Mitscherlich, Wittkower, Pierloot, Luthe, Chertok, Musaph.
Ma c’erano anche Groen, Aitken, Nemiah, De Senerclens, Sapir, Abraham, Pasini, Schneider, Freyberger, Baltrusch, Ban, Benedetti, Bernachon, Kertesz, Kimball, Kline, Pichot, Reiser, Schneider, Shannon, Enid Balint, Kielholz, e gli autori delle famose “scale”: Holmes, Hamilton, Wittenborn.
Lungo quello  tra i “nostri”: Ancona, Andolfi, Bazzi, Cancrini, Canestrari, Cassano, Castrogiovanni, Cesa Bianchi, Fazio, Fischetti, Frighi, Giberti, Gomirato, Invernizzi, Moiso, Pancheri, Parenti, Parietti, Piscicelli, Reda, Ricci Bitti, Scoppola, Servadio, Trombini, Vella, Venturini, Vitetta, Volterra.
Sembra di scorrere, con gli occhi, interi metri di biblioteca: questi nomi, con i loro libri, sono in tutti i nostri studi; con la loro persona erano a Roma, quel settembre di quindici anni fa, a dare spessore e lustro al congresso organizzato dalla SIMP.
Quindici  anni fa: non lo si trascuri.
Al congresso si parlò di biofeedbafck ed era la prima volta in Italia: ne sa qualcosa Cimica che, nel redigere il ciclostilato del servizio stampa, non sapeva di che si trattasse (e nessuno lo sapeva) e tanto meno come spiegarlo ai giornalisti.
Si parlò di computer, e per noi era ancora fantascienza. Di terapia di gruppo, di famiglia, di analisi  transazionale, dei pazienti terminali: tutte cose oggi all’ordine del giorno ma, all’epoca, poco più che oggetti misteriosi.
Questa accelerazione del progresso scientifico fu un altro merito del Congresso.
Il momento più memorabile e toccante fu l’udienza pontificia. Paolo VI ricevette i congressisti nella Sala Paolina e rivolse loro un importante discorso in francese.
Eccone alcuni passi. “Voi lavorate per una migliore conoscenza della condizione umana al fine di meglio servirla… Il paziente soffre spesso nello spirito prima che nel corpo… I rimedi psicologici possono portare un grande conforto all’essere umano… Voi affermate la dignità fondamentale dell’ammalato, che non perde nulla del valore di essere umano a causa del suo stato… La medicina ha il compito di essere sempre al servizio della vita e di assisterla fino a che sia finita senza mai accettare l’eutanasia…Gli analgesici possono essere utilizzati con prudenza e competenza ma non devono essere utilizzati per diminuire la responsabilità personale… Noi vi invitiamo a mettere in evidenza l’importanza della famiglia per la buona salute fisica e morale dell’individuo… La fede psicologica e spirituale della vita familiare è una delle principali speranze per l’avvenire dell’uomo… La vostra metodologia di vedere l’uomo nella sua totalità non deve lasciare da parte la possibilità di riconoscere se la fede in Dio non può portare una risposta all’ansia umana”.
Da parte sua, il presidente della Repubblica, che aveva concesso il suo alto patronato al congresso, indirizzò ad Antonelli questo telegramma: “Sono lieto di inviare il mio saluto al terzo congresso mondiale del Collegio Internazionale di Medicina Psicosomatica che con ampia e qualificata partecipazione di studiosi stranieri e italiani offre alla ricerca scientifica un valido contributo di studi e di esperienze. A lei, agli organizzatori e a tutti gli intervenuti rivolgo un fervido augurio nella certezza che dai lavori congressuali deriveranno fecondi sviluppi della scienza medica. Cordialmente Giovanni Leone”.
Il musicista Romano Mussolini compose una sigla con cui si iniziarono tutte le sedute plenarie. Il disco, intitolato “Congress in Rome”, fu stampato in edizione fuori commercio ed offerto ai partecipanti.
La pittrice Paola Moschini produsse un foulard, in cui le parole ROMA e 1975 erano incrociate in differenti colori, offerto in omaggio alle signore.
Le Poste Nazionali emisero per l’occasione un annullo speciale con la dicitura “30 Congr. Int. Medicina Psicosomatica – Roma”.
Ai congressisti fu offerto un portachiavi recante il logo della SIMP, l’elenco ciclostilato dei partecipanti con i rispettivi indirizzi, il catalogo dei libri disponibili nell’ apposito stand, e un fascicolo speciale di “Medicina Psicosomatica” (n. 4 del voI. 20) recante i sunti di 350 contributi presentati al congresso.
A disposizione dei congressisti erano delle T-shirts con stampato il nome e il logo del congresso.
Il programma sociale comprese il concerto di Severino Gazzelloni nella chiesa di S. Sabina, l’escursione a Tivoli con visita alla Villa d’Este, il banchetto ufficiale a Villa Miani con un jazz-show di Romano Mussolini, e il ricevimento di chiusura al Campidoglio con il saluto personale del Sindaco di Roma Clelio Darida.
Per le signore anche un défile di moda, un giro turistico per Roma e il giro delle quattro basiliche (il 1975 era 1’“Anno Santo”).
Gli atti del Congresso videro la luce circa un anno dopo; il ritardo fu dovuto alle dimensioni di tale impresa editoriale, curata dall’ editrice Pozz i di Roma: quattro volumi di complessive 2.370 pagine (268 + 848 + 838 + 416) intitolati “Therapy in Psychosomatic Medicine”, a cura di Antonelli.
Sottotitoli dei quattro volumi: Main lectures and Workshop Symposia, Pharmacotherapeutic Tribune, e Autogenic Therapy. Quest’ultimo volume ebbe come editor, oltre ad Antonelli, anche W. Luthe.