XXV Congresso

“Ogni scuola, movimento, punto di vista,
o tecnica ha i suoi meriti e le sue limitazioni;
perciò è opportuno conoscere,apprezzare ed utilizzare
il maggior numero possibile di essi”.

Roberto Assagioli il creatore della Psicosintesi è stato tra i fondatori nel 1965 della SIMP alle cui molteplici attività ha contribuito nel corso degli anni sia personalmente, sia tramite l’impegno di molti suoi allievi a loro volta, nel tempo, soci SIMP.
Abbiamo ritenuto significativo, quale omaggio all’Autore, ripresentare il testo di un suo lavoro anticipatorio a proposito della psicoterapia, in quel periodo ancora agli esordi nel nostro paese, mentre Assagioli, emigrato per motivi razziali era ormai ben conosciuto ed apprezzato negli USA e in Europa.
Ma riproporre questo testo non è solo un omaggio sentito, ma anche un riscontro di come tale anticipativa relazione, possa rientrare, quale importante contributo conoscitivo, alle dinamiche attivate nelle interviste pubblicate.
Essendo nostra intenzione presentare testi di autori inerenti a termini e citazioni emersi dalle varie interviste.

SINTESI NELLA PSICOTERAPIA
Roberto Assagioli
Relazione al Sesto Congresso Internazionale di Psicoterapia, Londra 24-29 Agosto 1964. (Ripresentato nella Rivista di Psicosintesi Terapeutica a.2 n4 sett.2001).

METODI E TECNICHE
Attualmente vengono usati molti metodi diversi nel campo della psicoterapia, alcuni dei quali sembrano in contrasto tra loro…. e mi limiterò a dire che possono essere suddivisi “grosso modo” in due gruppi o categorie principali, che rappresentano concezioni diverse e diversi modi di esercitare la professione.

In senso lato, il primo gruppo si può chiamare psicoterapia esistenziale, poiché dà la massima importanza al problema o ai problemi esistenziali della vita del paziente e mira ad aiutarlo a scoprirli, prima, e poi a risolverli.
Questo gruppo comprende le varie terapie basate sulla “psicologia del profondo”.
In generale esse attribuiscono grande importanza al rapporto umano tra terapeuta e paziente [“incontro”].

Il secondo gruppo comprende un gran numero di tecniche speciali, ognuna delle quali mira ad eliminare i sintomi del paziente o qualcuno dei disturbi di cui soffre.

Ambedue questi tipi di terapia presentano vaste possibilità di applicazione ma anche delle limitazioni.

Il valore dei “metodi esistenziali”
è che essi mirano ad eliminare le cause dei disturbi di cui il paziente soffre, cause che sono in rapporto all’insieme della sua personalità.
Essi prendono in considerazione il suo atteggiamento verso la vita e mirano a correggerlo e cambiarlo in modo costruttivo.

La limitazione di questi metodi
è data dal fatto che non aiutano attivamente il paziente ad utilizzare la nuova visione della vita acquistata, ed a modificare la sua esistenza e di conseguenza i suoi rapporti verso gli altri.
Il paziente può accettare la nuova concezione, ma trova difficile metterla in atto, o ne è incapace.

Il contrario si può dire delle “tecniche specifiche”
[che sono invece] molto utili ed efficaci per eliminare un certo numero di sintomi e permettere al paziente di scoprire ed usare le sue risorse latenti.
Ma generalmente non vanno in profondità: non eliminano le vere cause o l’origine dei sintomi, i quali quindi possono insorgere nuovamente.
Intendiamo, qui, parlare di tecniche quali:
la suggestione, l’autosuggestione, l’ipnosi, l’allenamento autogeno e altri procedimenti di allenamento attivo.

Psicoterapia inclusiva
Ognuno dei due gruppi di metodi ha il suo valore ben distinto e perciò dovrebbero essere combinati in una psicoterapia inclusiva.
Ma questa combinazione va fatta ed applicata in modo diverso a seconda dei casi.
Bisogna riconoscere e tenere sempre presente il fatto che i malati sono molto diversi l’uno dall’altro e che le cause dei loro disturbi sono conseguentemente diverse.

Alcuni casi possono essere definiti “freudiani”, perché l’origine dei loro disturbi corrisponde all’interpretazione data da Freud;
ma molti altri non rientrano in questo quadro. [in quanto] i loro problemi, conflitti e conseguenti disturbi possono essere compresi meglio alla luce delle interpretazioni date rispettivamente da Adler, Jung, Horney, Frankl, etc.
Naturalmente non ci sono distinzioni nette poiché spesso varie cause patogene si sommano in proporzioni diverse.
Queste differenze individuali rendono necessaria una cura diversa consistente nella combinazione di vari metodi, adatti ad ogni caso individuale ed anche alle diverse fasi di ogni cura.
Si potrebbe dire, in breve, che i vari compiti e scopi di una cura sintetica completa siano:
-La scoperta e l’eliminazione delle cause dirette dei disturbi e la conseguente eliminazione dei sintomi.
-L’eliminazione delle condizioni fisiche, psicologiche e ambientali che potrebbero determinare una nuova insorgenza dei sintomi.
-L’ eliminazione delle conseguenze della malattia.
-Aiutare il paziente a fare uso costruttivo delle pulsioni esistenti in lui e che, se non bene utilizzate, potrebbero produrre nuovi conflitti interni o un comportamento antisociale
-Suscitare ed utilizzare al massimo le doti e le possibilità latenti nel paziente, e soprattutto quelle di natura superiore esistenti nel superconscio.