Il potere e la funzione della parola nella relazione tra medico e paziente

 

Autori:

A. Russova

Ente:

Centro di ascolto e orientamento psicoanalitico Firenze

La parola è una forma di scambio che riguarda la relazione medicopaziente e testimonia la sofferenza che la malattia insinua nello scorrere della esistenza. La parola del paziente è domanda di cura e richiesta di aiuto rispetto al vuoto che la malattia produce e che il paziente tenta di colmare.
La parola-risposta del medico è proporzionale alla sua capacità di sostenere il vuoto dell’altro che si attiva solo se il medico ha imparato a gestire la sensazione di vuoto che la vita produce in lui e che il paziente gli trasferisce con le sue parole. Esiste un potere di seduzione nella parola che intercorre tra medico e paziente: riflettere su questo potere della parola per
evitarne la seduzione significa riconoscere la forza della parola-appello enunciata dal paziente.

Nella relazione di parola tra paziente e medico i due protagonisti vivono una vicenda di sofferenza, ma anche di narcisismo
e di possibile reciproco inganno. Il paziente può ingannare il medico sulla percezione dei sintomi dichiarati, il medico può ingannare il paziente con una parola ambigua e seduttiva costruita sul proprio narcisistico bisogno di approvazione e lode, o sulla propria immaginaria identificazione ad una figura professionale idealizzata e potente che compensi la perdita e l’abbandono dei propri oggetti primari di godimento.
La nozione di narcisismo caratterizza la parola del medico e incontra il tratto narcisistico della parola del paziente quando quest’ultimo rifiuti di assumersi la propria storia di malattia trasferendola su rappresentazioni unicamente somatiche .
Nella mia relazione utilizzerò il caso de “L’uomo dei topi” di Freud per riflettere sulla relazione di parola tra medico e paziente